Quella considerevole parte di omosessuali idioti


Iniziamo da un elenco casuale di persone omosessuali, bisessuali e transessuali che dovrebbe creare nello strato più superficiale del vostro cervello un'idea positiva dell'omosessualità. La fonte è wikipedia. Disclaimer: non dico che siano tutti sullo stesso piano (anche perché fanno riferimento a momenti storici e ambiti differenti), ma diciamo che questi personaggi risultano comunemente apprezzati. 

Oscar Wilde - Mika - Stewie Griffin - Tiziano Ferro - Alessandro Magno - Giulio Cesare - Freddy Mercury - Leonardo Da Vinci - Albus Silente - Pedro Almodovar - Neil Patrick Harris (quello di How I met your mother) - Marcel Proust - Michelangelo Buonarroti - Alan Turing - Pierpaolo Pasolini - Andy Warhol - Caravaggio - Samantha Fox - Elton John - Lana Wachowski (il regista di Matrix, ora la regista) - Jane Lynch - David La Chapelle - Ian McKellen - Beth Ditto - il marchese De Sade - Saffo - Jake Shears (quello degli Scissor Sisters) - Pyotr Ilyich Tchaikovsky - Bryan Singer - Gertrude Stein - Paul Verlaine - Virginia Woolf.

Potrei continuare per almeno altre venti pagine. Ora, al di là dei gusti personali e degli accostamenti arditi (Caravaggio scritto subito prima di Samantha Fox è un po' fortino, ve lo riconosco), dovreste aver associato all'omosessualità qualcosa di positivo. 

Ma adesso roviniamo tutto:


Alfonso Signorini


Capite bene che è un dramma. L'uomo tende sempre a ricordare le cose brutte, non quelle belle. E tra un gridolino di Signorini a Verissimo e una poesia di Verlaine, ci ricordiamo il gridolino, ed è quello che associamo all'omosessuale.

E così vale anche nella vita fuori dall'arte o dagli schermi televisivi: non importa quanto gli omosessuali siano in gran parte persone come tutte le altre, che vanno al supermercato, allo stadio, che hanno passioni tranquillissime che non necessariamente hanno a che fare col glitter, non importa se ci sono questi omosessuali che fanno cose intelligenti e dicono cose intelligenti e si comportano in maniera intelligente, non importa perché tutte queste cose sono rovinate da quella parte, piccola ma considerevole, di omosessuali idioti e superficiali. 

La cosa assume una certa rilevanza quando si pensa che in corso c'è una lotta in cui sono in ballo dei diritti. Questa lotta viene combattuta ogni giorno da persone che, ve lo garantisco, fanno dei sacrifici enormi per la causa, e anche da persone che fanno meno sacrifici ma si sforzano di crederci. Ma tutti questi sforzi vengono distrutti ogni volta che qualcuno appartenente alla piccola ma considerevole parte di omosessuali idioti e superficiali fa qualcosa senza pensare.

Una cosa è essere sé stessi, che è un diritto, ed è ciò che è in ballo. Non mi fa arrabbiare l'ostentazione di certi atteggiamenti, perché possono essere una reazione all'omofobia o alla repressione subita. E non mi disturba nemmeno il riconoscersi in certe icone dell'arte o dello spettacolo, perché può essere un modo per integrarsi o sentirsi simili a qualcuno. Mi delude, invece, la ricerca artefatta della superficialità, il voler stupidamente rendere bidimensionale la propria persona, diventare per forza una macchietta. Che è esattamente il contrario di essere sé stessi.

Non ci sono soluzioni. Una volta appurato che se vogliamo che qualcosa cambi bisogna che i primi a sforzarsi siamo proprio noi gay (che dovremmo smetterla innanzitutto di reprimerci o autoghettizzarci), non c'è altro da fare. Non si può estirpare la stupidità dall'uomo. È questo il punto: così come esistono gay intelligenti e etero intelligenti, esistono anche gay idioti e etero idioti. Dobbiamo combattere le generalizzazioni pensando che se associamo tutti i gay a Signorini, allora potremmo associare tutti gli etero a Flavia Vento. Dio ce ne scampi e liberi, insomma.

La conclusione è che l'esistenza stessa della considerevole parte di omosessuali idioti dimostra inequivocabilmente che siamo tutti uguali, gay e etero. 
Stesse potenzialità, stessi limiti. 
E stessa capacità di amare. 





A proposito, questa è una poesia di Verlaine.


Dormite, innamorati! Mentre attorno a voi 
il mondo disattento alle cose delicate, 
rumoreggia o giace in sonnolenze scellerate, 
senza neppure, è così sciocco!, essere geloso di voi.

E quei risvegli franchi, chiari, ridenti, verso l’avventura 
di fieri dannati di un più magnifico sabba? 
E salve, testimoni puri dell’anima in questa lotta 
per l’affrancamento dalla greve natura!


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