La Trilogia del Giallo - capitolo 3


Tre Gialli a Homer Simpson che bere birra suole,
Sette a Will Smith che però è un Uomo in Nero,
Nove a Lady Gaga a cui vestirsi strana non duole,
Uno per Tredici, che sono io, per davvero!
Nella Terra di Bologna, perché il Pride lo vuole.
Un Giallo per domarli, un Giallo per trovarli,
Un Giallo per ghermirli e nel buio incatenarli.
Nella Terra di Bologna, perché il Pride li vuole.





( trovi qui il capitolo 1 della trilogia
e qui il capitolo 2
e qui il capitolo 2 e mezzo
e qui il capitolo 2 e qualcosa quasi 3 vi giuro )


Lo so che tutti lo stavate aspettando. Lo so che non riuscivate a lavorare, a studiare, forse neppure a mangiare o dormire, a causa dell'attesa per questo terzo capitolo finale. Lo so che rispondevate Giallo ad ogni domanda che vi veniva posta, un lapsus che Freud interpreterebbe come chiari sintomi di disturbi sessuali ma che io interpreto in un modo solo: volete sapere come va a finire.

Ebbene, i vostri punti interrogativi stanno per ottenere delle risposte. Non tutte, probabilmente, ma lo dico solo perché a me piacciono i finali aperti - tranne quello di Donnie Darko, che è totalmente incomprensibile ed è aperto solo perché l'autore non sapeva come farlo finire.

Comunque, vi ricordate? Il nostro eroe Tredici aveva conquistato i sacri pantaloncini gialli e la sacra maglietta gialla. Mancava solo un accessorio per completare la triade gialla: i calzari. La sfida più difficile, in realtà, e proprio per questo tutti volevano dare la loro opinione: parenti, amici, conoscenti, e anche persone mai viste prima. Ieri mi ha telefonato un tipo che con accento pugliese mi informa che al mercato di Barletta vendono delle Converse tarocche gialle a poco prezzo. Lunedì la cuoca della mensa mi chiede se voglio il formaggio sulla pasta e se porto il 39. "Perché mio nipote te le può prestare!". Interviene anche la tizia in fila dietro di me, aggiungendo che se avessi voluto avrebbe volentieri spiumato il suo pappagallo Gigione per fornirmi il materiale per tessermi le scarpe da solo.

La mia idea era molto meno aggressiva: comprare delle scarpe bianche alla Stefan (5,80 euro, praticamente regalate) e usare la Coloreria Italiana. Ma mia madre si oppone, perché dice che la lavatrice non sarebbe stata più la stessa. Mamma, è una lavatrice, mica una deportata ebrea. Ma la cara donna non voleva sentire storie.

Stavo già rivalutando l'ipotesi Gigione, quando quel genio incompreso di mia sorella se ne esce con la parola "spray". Ora dovrei fare una parentesi per enucleare tutti i pregi di mia sorella, ma penso che la salterò, sarebbe troppo breve e inutile e soprattutto non vedo l'ora di sentire mamma a cena brontolarmi che non devi offendere tua sorella sul blog che lo leggono tutti.




E così il nostro eroe si trova a possedere tutte e tre le reliquie gialle: i pantaloncini, la t shirt, le scarpe. Adesso non c'è più niente da fare: Tredici è pronto.



[ Fine ]


Seeeee, credici.


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