La prostituta e i miei pensieri


On air: Shevaree, Goodnight Moon




12 Giugno
ore 22:24


Okay, la situazione è assurda. Sono in un parcheggio che aspetto un'amica e a dieci metri da me c'è una prostituta che per difendersi dal freddo sta ballando. 

È tutto buio qui, e tira un sacco di vento, e nonostante sia Giugno fuori dalla macchina non è per niente caldo. È proprio buio. Beh, sì, è notte, anche se non dovrei ripetermelo perché effettivamente tutto questo ha un che di inquietante e io in queste situazioni sono davvero bravissimo ad autospaventarmi.

Balla pure male.

Quasi quasi scrivo a qualcuno dove sono. Nel caso venissi squartato dalle prostitute, per dire. Che ne so perché dovrebbero arrabbiarsi. Forse sto invadendo il loro territorio, forse hanno anche loro un codice, un codice che devi essere una prostituta per conoscerlo, che magari quando diventi prostituta devi giurare su questo codice eterna fedeltà alla sacra prostituzione, non lo so magari questo codice dice che solo le prostitute e i clienti delle prostitute possono stare qua, proprio dove sto io. 

Oddio, e se mi uccide?

Se fossi una prostituta terrei sempre un'arma a portata di mano, per i clienti più aggressivi, dico. Chessò, un coltellino tra le tette. Nel caso specifico credo che c'entrerebbe un'intero cassetto di posat ODDIO STA ARRIVANDO UNA MACCHINA! Anzi, no, due, due macchine! Il tizio che guida la prima sta parlando con la prostituta. Che si diranno? Riguarda me? Mi sa che stanno contrattando sul prezzo.

La prima macchina va via. Ora anche la seconda. Acc, gli è andata male. Deve essere una di quelle prostitute molto costose. Una per clienti esigenti, dico. Effettivamente ha un vestito leopardato molto succinto. Dio Santo, mi sa che mi ha notato. Eh certo, Ale, anche te che tieni il cellulare acceso, l'avrà attirata lo schermo luminoso.

Mi guarda.

Le devo fare ciao? Dio, ma cosa dico. Poi metti caso che viene qua, col coltellino e tutto. Faccio finta di non vederla, ho deciso. 

Mi guarda.

Non so come mai, ma mi sento una merda. 

Mi dispiace. Davvero, dico.



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